Questo articolo fornisce una guida completa per i tecnici veterinari sulla gestione delle ustioni negli animali.

Classificazione e Gravità delle Ustioni

Le ustioni sono lesioni traumatiche ai tessuti cutanei e sottostanti causate da fonti di calore, sostanze chimiche o agenti fisici. La gravità delle ustioni dipende da diversi fattori, tra cui l’agente causale, la profondità della lesione, l’estensione, l’età del paziente, le eventuali malattie concomitanti e la regione del corpo interessata.

Profondità:

Ustioni di 1° grado (superficiali): Interessano l’epidermide e parte del derma, causando dolore, arrossamento e desquamazione. Guariscono rapidamente.
Ustioni di 2° grado (poco profonde): Si estendono più in profondità nel derma, formando vescicole (flitteni) contenenti siero. Guariscono più lentamente.
Ustioni di 3° grado (profonde): Coinvolgono tutti gli strati cutanei, creando un’escara scura e necrotica. La guarigione è lenta e può portare a complicazioni.

Estensione:

L’estensione delle ustioni si misura come percentuale della superficie corporea totale. La “regola del nove” è un metodo pratico per una stima rapida, assegnando percentuali fisse a diverse regioni del corpo. Un metodo più preciso prevede la misurazione dell’area della lesione e il calcolo della percentuale rispetto alla superficie corporea totale del paziente, ricavabile da tabelle di conversione peso-superficie.

Gravità:

La gravità delle ustioni si determina combinando la profondità e l’estensione. Le ustioni di lieve entità interessano una piccola percentuale della superficie corporea con danni superficiali. Le ustioni di media entità coinvolgono aree più estese o presentano danni più profondi. Le ustioni critiche sono estese, profonde o complicate da lesioni respiratorie, traumi ai tessuti molli o alle ossa, o interessano aree delicate come il muso, gli arti e le articolazioni.

Fisiopatologia e Sindrome da Ustione

Le ustioni causano la distruzione del tessuto per coagulazione, denaturazione delle proteine o ionizzazione cellulare. La lesione termica innesca una risposta infiammatoria, con rilascio di citochine e mediatori dell’infiammazione. La sindrome da ustione è caratterizzata da una serie di alterazioni fisiologiche, tra cui:

  •  Alterazioni idroelettrolitiche: La perdita di liquidi attraverso i capillari danneggiati e la risposta fisiologica al dolore provocano shock ipovolemico.
  • Alterazioni metaboliche: Si verifica un aumento del metabolismo basale, con ipercatabolismo e perdita di azoto.
  • Contaminazione batterica: I tessuti necrotici sono vulnerabili alle infezioni, con alto rischio di sepsi.
  • Complicanze a carico di organi vitali: Ustioni gravi possono danneggiare altri organi, in particolare il sistema respiratorio in caso di inalazione di fumi. L’inalazione di monossido di carbonio (CO) porta alla formazione di carbossiemoglobina (COHb), impedendo il trasporto di ossigeno. L’acido cianidrico, rilasciato dalla combustione di alcuni materiali, interferisce con l’utilizzo dell’ossigeno a livello cellulare.

Approccio al Paziente Ustionato

Primo soccorso:

  • Raffreddare la zona ustionata: Utilizzare acqua corrente fresca per arrestare il processo ustionante, ridurre il dolore e limitare la formazione di edema.
  • Valutare le funzioni vitali: Stabilizzare le vie aeree, la respirazione e la circolazione, iniziando la rianimazione cardiopolmonare se necessario.
  • Somministrare ossigeno: Fornire ossigeno ad alta concentrazione per contrastare l’ipossia.
  • Iniziare la fluidoterapia: Introdurre una via venosa per la somministrazione di fluidi e prevenire lo shock.
  • Coprire le lesioni: Utilizzare medicazioni sterili per proteggere le ferite dal contatto con l’aria, prevenire la contaminazione e ridurre il dolore. Non rimuovere tessuti devitalizzati o flitteni in fase iniziale.
  • Somministrare analgesici: Fornire un’adeguata analgesia per controllare il dolore.

Gestione in terapia intensiva:

  • Fluidoterapia: Iniziare con una fluidoterapia aggressiva per ripristinare il volume ematico e stabilizzare l’emodinamica. Monitorare attentamente il paziente per evitare sovraccarico di fluidi e correggere eventuali squilibri elettrolitici.
  • Nutrizione: Fornire un’alimentazione adeguata per supportare il metabolismo del paziente e favorire la guarigione. Considerare l’uso di sonde di alimentazione se necessario.
  • Gestione del dolore: Somministrare analgesici e adottare misure per garantire il comfort del paziente, come la somministrazione di ossigeno, un ambiente confortevole e il cambio di posizione per prevenire piaghe da decubito e mantenere la mobilità articolare.
  • Antibiotici: Somministrare antibiotici a largo spettro solo in caso di segni di infezione, sepsi o danni respiratori. L’uso topico di antibiotici dovrebbe basarsi su colture batteriche e test di sensibilità.
  • Debridement: Rimuovere il tessuto necrotico per promuovere la guarigione. Le tecniche includono il debridement chirurgico, meccanico, chimico o autolitico.
  • Terapia topica: Applicare medicazioni appropriate per proteggere la ferita e favorire la guarigione. L’aloe vera, la sulfadiazina argentica e il miele non pastorizzato sono esempi di agenti topici utili.

Ustioni Specifiche

Inalazione di fumi:

  • Sintomi: Dispnea, tosse, alito con odore di fumo o sostanza chimica, espettorato con fuliggine, alterazioni respiratorie, cardiovascolari, neurologiche, oculari e scialorrea.
  • Gestione: Stabilizzare le vie aeree, somministrare ossigeno ad alta concentrazione, valutare la gravità del danno mediante emogasanalisi, radiografie del torace ed endoscopia, somministrare broncodilatatori, considerare la tracheostomia, fornire supporto ventilatorio se necessario.

Agenti chimici:

  • Primo soccorso: Rimuovere la sostanza chimica con acqua corrente per almeno 20 minuti, proteggendosi da possibili contaminazioni. Nel caso della calce, rimuovere la sostanza a secco mediante spazzolatura, evitando l’acqua.
  • Neutralizzazione: Se possibile, identificare l’agente chimico e utilizzare un agente neutralizzante appropriato. Consultare un tossicologo veterinario per un consiglio specifico.
  • Gestione: Seguire le stesse procedure di gestione delle ustioni termiche.

Folgorazione:

  • Segni: Ustioni nei punti di ingresso e uscita della corrente elettrica, alterazioni neurologiche (paralisi, dolore muscolare, spasmi), respiratorie (dispnea, arresto respiratorio), cardiache (aritmie, arresto cardiaco) e altri sintomi sistemici.
  • Gestione: Valutare e stabilizzare le funzioni vitali, somministrare ossigeno, iniziare la fluidoterapia, gestire le ustioni e le eventuali lesioni associate (fratture, lussazioni).

Conclusioni

Le ustioni sono emergenze veterinarie che richiedono un approccio tempestivo e multidisciplinare. La conoscenza della classificazione, della fisiopatologia e delle procedure di gestione delle ustioni è fondamentale per i tecnici veterinari per fornire un’assistenza ottimale ai pazienti ustionati.